16/04/2015
314. IN MEMORIA DI OTTO HERMANN PESCH 8 ottobre 1931 - 8 settembre 2014 di Dorothea Sattler (*)
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OH PeschL’8 settembre 2014 giungeva al termine la vita di un uomo che, fin dall’inizio dei suoi studi, aveva avuto un orientamento ecumenico. Hermann Pesch nacque a Colonia nel 1931, all’inizio degli anni Cinquanta entrò nell’ordine dei domenicani e studiò teologia e filosofia a Walberberg, nei pressi di Bonn, e a Monaco di Baviera. La teologia di Heinrich Fries (1911-1998) lo segnò profondamente. Con lui visse il concilio Vaticano II (1962-1965) come un tempo importante di riforma. Sotto la guida di Fries vide la luce la sua dissertazione sulla “Teologia della giustificazione in Martin Lutero e Tommaso d’Aquino” (1967). Già presto Pesch fu destinato all’insegnamento della teologia sistematica nel suo ordine. L’incontro con Hedwig Schwarz, che più tardi diventerà sua moglie, cambiò questi piani. Uscì dai domenicani e si sposò. Fino alla fine della vita la loro figlia Anja rimase la sua grande gioia; negli ultimi anni egli amava raccontare dei suoi nipotini in Norvegia – troppo lontani, si lamentava. Sua moglie, molto dotata dal punto di vista artistico, morì presto, all’età di 61 anni. Venne sepolta ad Amburgo, nel luogo in cui Pesch fu titolare, dal 1975 fino al 1998, della cattedra di teologia controversistica nella Facoltà di teologia evangelica. Furono gli anni in cui videro la luce opere importanti di Pesch sulla storia della Riforma protestante e sul concilio Vaticano II.

Andato in pensione, Pesch fece ritorno nella sua patria d’elezione, a Monaco, e sebbene a riposo condusse una vita attiva: continuò a scrivere e a parlare (fu un oratore richiesto in gruppi piccoli e grandi, in Germania e anche a livello mondiale). Diverse facoltà gli hanno conferito un dottorato honoris causa. A partire dagli anni Ottanta Pesch è stato membro del gruppo di lavoro ecumenico di teologi evangelici e cattolici: ha avuto un ruolo determinante nel preparare la convergenza fra luterani e cattolico-romani, oggi raggiunta, nelle questioni fondamentali della dottrina della giustificazione.

Pesch metteva volentieri a disposizione le sue doti musicali all’organo in celebrazioni eucaristiche o in liturgie della santa Cena. Considerate le raggiunte convergenze ecumeniche, egli riteneva ben fondata la possibilità di una comunione eucaristica di tutti i battezzati. 

Otto Hermann Pesch era molto dotato nell’arte dello scrivere: i suoi libri si leggono volentieri, anche quando trattano contenuti complessi. Degli aneddoti interrompono di tanto in tanto l’impegnativo corso del ragionamento. Egli cercò sempre di comunicare le sue conoscenze teologiche in un linguaggio comprensibile a un largo pubblico. Le sue opere hanno carattere informativo e allo stesso tempo restano, nonostante tutto lo sforzo per la precisione, anche piacevoli e avvincenti nel senso migliore, perché egli sapeva esporre in modo chiaro e spiritoso. Non da ultimo per tale motivo molti dei suoi libri hanno conosciuto parecchie edizioni. Nello spazio che segue si intende presentare e rendere onore ad alcuni di questi lavori.

Sulla base delle conoscenze esposte nella sua ampia dissertazione sulla dottrina della giustificazione di Martin Lutero e Tommaso d’Aquino, Pesch affronta, nella sua opera Liberi per grazia 1 , la sfida di far dialogare le testimonianze della tradizione con approcci moderni a problemi di antropologia. Accanto a retrospettive su Lutero e Tommaso, egli inserisce nel suo ragionamento anche il tempo di Agostino. In questo modo gli riesce di condurre un dialogo con teologi di tre epoche: Antichità (Agostino), Medioevo (Tommaso d’Aquino) e inizi dell’Età moderna (Martin Lutero). Sullo sfondo dell’aspirazione dell’uomo moderno all’autonomia, la tensione accennata nel titolo tra la libertà dell’uomo e la grazia di Dio è intenzionale. Pesch mostra che le questioni formulate nell’Età moderna non erano affatto estranee ai concetti noti dalla storia della tradizione. Allo stesso tempo egli riesce a portare i suoi interlocutori in un dialogo ecumenico (virtuale) sulla comprensione del peccato, della giustificazione, della grazia, della libertà e della certezza della salvezza. Le affermazioni del magistero sono qui sempre presenti sullo sfondo – in particolare la posizione teologica del concilio di Trento. Con questa opera Pesch ha fornito un importante lavoro pionieristico in vista della successiva intesa ecumenica sulle questioni fondamentali della dottrina della giustificazione, introducendo in modo innovativo in questa controversia due coordinate: la fede in Dio e l’etica.


Otto Hermann Pesch è stato uno dei più rinomati studiosi di Lutero nella teologia cattolico-romana dopo il concilio Vaticano II (prima di lui e in parte contemporaneamente a lui operarono Joseph Lortz, Erwin Iserloh e Peter Manns). Dalla sua penna scaturisce una ben riuscita introduzione storica e teologica a Martin Lutero 2. Nell’“Avvertimento preliminare al lettore” Pesch dichiara che cosa gli sta a cuore: in primo luogo una esposizione specificamente teologica e al tempo stesso comprensibile a tutti delle istanze fondamentali di Lutero; in secondo luogo una esposizione delle istanze di Lutero al di là delle linee di una controversia confessionale. Pesch ha onorato entrambe le istanze. Subito all’inizio egli informa sullo stato della ricerca relativa a Lutero e nelle note in calce, in annotazioni e notizie a margine lascia trapelare di continuo il suo vasto bagaglio di conoscenze; indicate come “questioni tecniche specialistiche”, è possibile trovare nell’appendice importanti informazioni di dettaglio per la ricerca. Allo stesso tempo, soprattutto attraverso accenni biografici, egli media un accesso all’esistenza di Lutero, facendo apparire simpatico questo uomo nei suoi travagli e nelle sue speranze. Alle parti ordinate cronologicamente in base ai periodi della vita di Lutero Pesch aggiunge capitoli focalizzati su singole tematiche, e tratta tutte le problematiche che nella teologia ecumenica sono importanti per il dialogo con Lutero fino ai giorni nostri: la questione sulla “libertà del cristiano”; il discorso dell’uomo come “giusto e nello stesso tempo peccatore”; la dottrina dei “due regni”; il rapporto tra fede e amore; il modo di comprendere l’annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti. Alla fine Pesch concentra l’esposizione avendo di mira la dottrina della giustificazione. La sua intenzione è di riscoprire in modo nuovo Lutero per l’ecumenismo cristiano: egli è un doctor communis per quanto riguarda la comune dottrina cristiana. Per svariati cristiane e cristiani cattolici questa introduzione a Lutero è stata una lettura importantissima. E lo rimane tutt’oggi.

Riandando alla storia delle sue pubblicazioni, nel corso di colloqui personali, Pesch ricordava talvolta il fatto di avere avuto difficoltà, all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, a piazzare sul mercato del libro la sua presentazione della storia e dei contenuti del concilio Vaticano II 3. All’inizio egli non trovò case editrici disposte ad accogliere questo progetto. Dopo la pubblicazione della prima edizione ne seguirono però ben presto delle altre. Alla base di questa pubblicazione ci sono le lezioni che Pesch ha tenuto ad Amburgo. In quei tempi, che non erano ancora sotto il segno degli anniversari dei quaranta o cinquant’anni dal concilio, con il suo libro Pesch ha proposto una panoramica relativa alla cronologia e ai contenuti del concilio che ha avuto grande importanza per un’intera generazione: chi non ha vissuto in prima persona il concilio viene introdotto nell’atmosfera di quel periodo di svolta. Allo stesso tempo diventa evidente davanti a quali sfide Pesch vede posta la chiesa cattolica negli anni Novanta del XX secolo. Non poche delle emergenze da lui formulate continuano ad esistere ancora oggi: per esempio, la ricerca di forme adeguate della collegialità episcopale oppure di risposte alla questione aperta su Dio, nel dialogo con persone che fanno professione di ateismo.

Per la fine dei suoi giorni terreni Otto Hermann Pesch si è augurato un tempo di silenzio nell’ambito ristretto della famiglia. Egli parlava apertamente del fatto che, nell’eventualità della morte, aveva già predisposto ogni cosa: non desiderava lunghi discorsi sulla sua tomba. È certamente secondo le sue intenzioni conservare memoria di lui leggendo i suoi scritti teologici. Nella programmazione fino all’anno 2017 era solito dire che non sapeva se, a quella data, sarebbe stato ancora vivo. A tal proposito, nel suo ultimo anno di vita egli era ancora pieno di fiducia e di voglia di fare.

A Otto Hermann Pesch stava molto a cuore far conoscere e dar parola a Martin Lutero anche nella chiesa cattolica. Nell’avvertmiento preliminare al suo libro introduttivo su Lutero, egli ricordava che il Riformatore, verso la fine dei suoi giorni, dispensava i lettori dal leggere i suoi scritti con un «Dio ti assista!». La possibilità di formarsi una libera opinione con la benedizione di Dio è un grande bene: non solo in questo Pesch e Lutero erano uniti. Possa Otto Hermann Pesch riposare in pace e trovare la pienezza della vita: «Dio ti assista!».

(traduzione dal tedesco di Gianni Francesconi)

 

(*) Dorothea Sattler 
Nata a Coblenza nel 1961, ha studiato teologia e romanistica a Friburgo in Brisgovia e a Magonza. È docente di teologia ecumenica e teologia dogmatica presso la Facoltà di teologia cattolica della Westfälische Wilhelms-Universität di Münster (Germania). Oltre a dirigere l’Istituto ecumenico presso la stessa Facoltà, fa parte di svariati gruppi di lavoro ecumenici: presso la Conferenza episcopale tedesca, presso il Comitato centrale dei cattolici tedeschi, presso l’ÖAK (Ökumenische Arbeitskreis evangelischer und katholischer Theologen). È stata una stretta collaboratrice del prof. Pesch.

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Note 

1.  O.H. PESCH, Frei sein aus Gnade. Theologische Anthropologie, Herder, Freiburg - Basel - Wien 1983; trad. it., Liberi per grazia. Antropologia teologica, Queriniana, Brescia 1988.

2.  ID., Hinführung zu Luther, Grünewald, Mainz 1982, 20042; trad. it., Martin Lutero. Introduzione storica e teologica, Queriniana, Brescia 2007.

3.  ID., Das Zweite Vatikanische Konzil. Vorgeschichte – Verlauf – Ergebnisse – Nachgeschichte, Echter, Würzburg 1993, 19964; trad. it., Il Concilio Vaticano II. Preistoria, svolgimento, risultati, storia post-conciliare, Queriniana, Brescia 2005.

 


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Liberi per grazia. Antropologia teologica
Biblioteca di teologia contemporanea 54
1988, pagine 614

Il Concilio Vaticano II. Preistoria, svolgimento, risultati, storia post-conciliare
Biblioteca di teologia contemporanea 131
2005, pagine 456

Martin Lutero. Introduzione storica e teologica
Biblioteca di teologia contemporanea 135
2007, pagine 496

Tommaso d'Aquino. Limiti e grandezza della teologia medievale. Una introduzione
Strumenti 54
1994, pagine 492

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