17/07/2012
226. LO STESSO, MA DIVERSO
IL NUOVO PREFETTO DELLA CDF
Editoriale di «The Tablet»
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Papa Benedetto ha nominato un uomo uguale a sé a Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), posizione chiave in Vaticano che occupò dal 1981 al 2005. L’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller 1, vescovo di Regensburg in Baviera dal 2002, è un teologo prolifico e un difensore dell’ortodossia conservatrice. Eppure esistono delle significative differenze con il papa insieme alle somiglianze con il suo stretto amico. Egli è molto amico, per esempio, di uno dei più eminenti teologi della liberazione, il domenicano peruviano Gustavo Gutiérrez. Nel 2004 insieme hanno pubblicato un libro sull’argomento, An der Seite der Armen. Theologie der Befreiung [Sankt-Ulrich-Verlag, Augsburg – “A fianco dei poveri. Teologia della liberazione”]. Da cardinale, papa Benedetto personalmente aveva presieduto il severo ripudio della teologia della liberazione da parte del Vaticano, con lo sgomento del professor Gutiérrez. Sarebbe opportuna una rivisitazione dei problemi in modo più positivo – e un atto di giustizia per i milioni di oppressi, ai quali la teologia della liberazione ha offerto una scintilla di speranza.

Ma neppure l’arcivescovo Müller condivide l’impegno attuale del pontefice per la riconciliazione con i lefebvriani, avendo ripetutamente attaccato le loro ordinazioni sacerdotali. Ed in effetti la Fraternità sacerdotale San Pio X ha già condannato la sua nomina, a motivo del fatto che egli avrebbe a quanto si dice una visione non ortodossa sulla verginità perpetua della beata vergine Maria. Chiaramente non c’è un amore reciproco.

Con il precedente Prefetto, il cardinale americano William Levada, la CDF sembrò a volte aver smarrito la strada, svolgendo senza fantasia un ruolo disciplinare puramente di reazione relativo ai sacerdoti che hanno deviato dalla linea strettamente dottrinale preferita dalla Congregazione. Ciò ha avuto un effetto raggelante sul lavoro dei teologi, in quanto li ha lasciati nell’incertezza sul genere di problemi che essi erano tenuti a discutere senza mettere a repentaglio la carriera e la reputazione. L’arcivescovo Müller è sicuramente preparato a pensare da solo e il suo esempio potrebbe essere seguito. È stato forse giudicato male per aver scritto un articolo teologico contro l’ordinazione delle donne perché, sebbene questo lo identificò come conservatore, mostrò anche che era legittima la sua riflessione sull’argomento teologico in questione. Uno dei più grossi errori del Vaticano è stato di tentare di impedire un serio dibattito teologico minacciando e, in alcuni casi, applicando sanzioni contro coloro che ponevano in questione la linea ufficiale. Se questo è un segnale del fatto che l’arcivescovo Müller crede che la risposta giusta a un cattivo argomento sia un argomento migliore e non il prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di quelli che hanno sollevato la questione, allora questa è una buona notizia.

La CDF è nota tra i teologi, specialmente coloro che sono ordinati o che mantengono posizioni in istituzioni accademiche cattoliche, perché palesemente sbaglia nel seguire i princìpi di giustizia naturale quando investiga le proteste. Se ci deve essere fiducia che le sue decisioni sono quelle giuste, la giustizia deve essere sia fatta ma anche visibile che sia stata fatta. Troppi processi di questa natura terminano in recriminazioni e scandali, con i condannati che si dolgono per non essere stati compresi o per essere stati travisati e di non essere stato loro permesso di rispondere o di appellarsi. Una totale rivisitazione dei processi della CDF è attesa da tempo e se ciò significa che il nuovo Prefetto debba assumere una linea diversa da quella del suo predecessore, ciò potrebbe essere il bene richiesto dalla chiesa.

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1.  Di Gerhard Ludwig Müller ricordiamo le opere in traduzione italiana: L'ecclesiologia 30 anni dopo la “Lumen gentium”. Popolo di Dio, corpo di Cristo, tempio dello Spirito Santo, sacramento, comunione, con i contributi di Gerhard L. Müller et all., Armando, Roma 1995; Nato dalla Vergine Maria. Interpretazione teologica, Morcelliana, Brescia 1994; Dogmatica cattolica. Per lo studio e la prassi della teologia, San Paolo, Cinisello B. 1999. È curatore dell’edizione tedesca dell’Opera omnia del papa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010ss. Presso l’editrice Querinina ha curato il vol. 5 dell’edizione critica di Dietrich Bonhoeffer: Vita comune - Il libro di preghiera della Bibbia, Brescia 1991.




© 2012 by The Tablet. The International Catholic News Weekly (Londra 7 luglio 2012)
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