16/05/2002
10. Perché una nuova teologia fondamentale di Salvador Pié-Ninot (Barcellona/Roma)
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È recentissima l’opera, La teologia fondamentale, pubblicata nella collana Biblioteca di teologia contemporanea 121, Queriniana, Brescia 2002. Autore dell’opera è Salvador Pié-Ninot, sacerdote della diocesi di Barcellona (Spagna), e ordinario di teologia fondamentale nella Facoltà Teologica della Catalogna (Barcellona), e dal 1998 incaricato di teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Abbiamo chiesto direttamente all’Autore di presentare brevemente la linea e le caratteristiche di questa sua nuova opera.


1. Come mai la Teologia Fondamentale è di nuovo attuale?
In questi ultimi anni si è sviluppata una nuova impostazione della Teologia Fondamentale. Infatti il Concilio Vaticano II ha portato un rinnovamento decisivo specialmente attraverso la trattazione della rivelazione cristiana nella Dei Verbum e per l’atteggiamento di dialogo impostato dalla Gaudium et spes, così come da altri documenti conciliari. Ma sarà alla fine degli anni ’80 che questa disciplina prende nuove connotazioni. Si deve a questa proposito mettere in risalto il Primo congresso internazionale di Teologia Fondamentale del 1995” (PUG/Roma), dove si è delineata una grande convergenza tra due importanti scuole di teologia fondamentale: la scuola tedesca di Tübingen, nota specialmente per il suo Corso di Teologia Fondamentale (in 4 volumi, Queriniana 1990), che è focalizzata sui fondamenti della rivelazione; e la scuola dell’Università Gregoriana di Roma, evidenziata nel Dizionario di Teologia Fondamentale (Cittadella, Assisi 1990), che ha nella ricerca della credibilità della rivelazione il suo segno di identità.
In questa tappa sono significative anche due grandi opere posteriori: quella del tedesco Hansjürgen Verweyen, La parola definitiva di Dio (traduzione dalla terza edizione completamente rielaborata, Queriniana 20013), che va alla ricerca di un senso definitivo; e quella del teologo italiano Pierangelo Sequeri, Il Dio affidabile (Queriniana 1996), come riproposta attualizzata del trattato teologico sulla fede.
Finalmente nel 1998 la pubblicazione dell’enciclica di Giovanni Paolo II, Fides et ratio, inciderà sull’impostazione della teologia fondamentale, sottolineando soprattutto la interazione basilare tra fede e ragione.

2. Come mai un nuovo libro sulla Teologia Fondamentale?
Il nuovo testo di Teologia Fondamentale apparso recentemente in edizione italiana (Queriniana 2002) riprende e rielabora un trattato previo, che era il più diffuso nell’ambito di lingua spagnola, e propone una nuova opera aggiornata e interamente rinnovata. L’impostazione generale sintetizza gli orientamenti più salienti delle due scuole sopra ricordate, inserendo la sintesi in una nuova cornice culturale e teologica.

3. Qual è la struttura portante di questa nuova opera e quali sono i punti salienti?
Nell’introduzione sull’identità della teologia fondamentale, essa viene delineata come una disciplina attenta al mondo attuale che vede la fede cristiana ed ecclesiale come “credibile” in chiave di “proposta di senso”. La novità del primo capitolo focalizzato sull’accesso dell’uomo alla rivelazione appare nella trattazione dell’adagio “conosci te stesso”, scolpito sull’architrave del tempio greco di Delfi, come punto di partenza antropologico. Così si può arrivare a concepire l’atto del credere come una risposta libera e portatrice di senso definitivo per la vita e per la storia.
I tre capitoli seguenti si concentrano su tre grandi tematiche: rivelazione, cristologia fondamentale, ecclesiologia fondamentale, e rispondono alle tre domande teologiche fondamentali basilari:

– perché esiste una economia storica della rivelazione?;
– perché Dio si è fatto uomo?;
– perché esiste la Chiesa come sacramento universale della salvezza?

Una tale impostazione evidenzia punti di attualità molto significativi sotto il profilo culturale, come l’analisi della categoria di “universale concretum” per rispondere la domanda dell’illuminismo se “è possibile provare una verità eterna a partire da un fatto storico”, così come la domanda sul valore filosofico della rivelazione, entrando in dialogo con diversi pensatori contemporanei come G. Vattimo, M. Henry, E. Trías, F. Rosenzweig, É. Lévinas, J.-L. Marion, e altri.

4. Quali novità presenta la cristologia fondamentale?La cristologia fondamentale, che è il tema del terzo capitolo, viene articolata in tre parti:
– la prima sulla “memoria” su Gesù, con particolare attenzione alla recentissima “Terza ricerca” (Third Quest) nelle sue due tendenze attuali: la tendenza radicale del “Jesus Seminar” degli USA, e la tendenza moderata e più consistente di autori come John P. Meier e Gerd Theissen, e si propone una sintesi sui criteri e sui risultati di questa ricerca;
– la seconda parte si concentra sulla testimonianza pasquale, soffermandosi su quel “qualcosa” che ha scatenato la fede pasquale;
– e nella terza parte ci si orienta verso il mistero del Cristo che illumina il mistero dell’uomo e si affronta anche la problematica di una cristologia filosofica.

5. Perché si conclude questa nuova opera con una ecclesiologia fondamentale ancorata alla categoria di testimonianza?L’ecclesiologia fondamentale del quarto e ultimo capitolo tratta dell’origine della Chiesa, continua con una riflessione sul “luogo” specifico della Chiesa nell’atto del credere, nella consapevolezza di trattare una questione delicata ma insieme decisiva, e si conclude con una lunga e articolata trattazione che ha come asse la categoria e la realtà della testimonianza.

In quest’ultima sezione, si parte dalla testimonianza della Chiesa apostolica e della trasmissione della testimonianza apostolica (che include la tematica di Scrittura, Tradizione e Magistero, quest’ultimo presentato secondo le precisioni provenienti dal recente documento Ad tuendam fidem del 1998).

La conclusione si sofferma sulla categoria della testimonianza come segno ecclesiale della credibilità, perché sia reso possibile in nuove forme e per il nostro mondo il “dare ragione della speranza”. La categoria di testimonianza come segno ecclesiale di credibilità diventa così la “punta di diamante” di questa nostra proposta di teologia fondamentale.

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Editrice Queriniana, Brescia
Teologi@Internet: giornale telematico fondato da Rosino Gibellini