31/08/2010
173. Raimon Panikkar (3 novembre 1918 – 26 agosto 2010) Uomo di frontiera tra Oriente e Occidente di Rosino Gibellini
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La frontiera traspariva nel suo stesso aspetto ed era iscritta nei suoi stessi dati:  biologici, culturali e religiosi. Figlio di padre indiano indù e di madre catalana cattolica. Classe 1918 è morto a 91 anni compiuti nella Fondazione Vivarium di Tavertet presso Barcellona, che aveva fondato come centro internazionale di studi e di ricerca sulle religioni del mondo, e dove viveva, dopo la docenza in prestigiose università come Harvard e la California University. Durante gli anni della sua docenza universitaria passava l’estate in un suo villino, in India, sulle rive del Gange, nella lettura di testi antichi, nella scrittura dei suoi libri e nella preparazione dei corsi.

Identità culturale e religiosa complessa, e pur armonica, quella dello studioso indo-catalano, perché nutrita di conoscenza e di esperienza. Uno dei suoi testi più letti è Il dialogo intra-religioso (1978), che tende a una sintesi tra pluralismo e armonia, dove scrive:  «Sono partito come cristiano, mi sono trovato indù e ritorno come buddhista, senza aver mai cessato di essere cristiano». E, da ultimo, aggiungeva:  «Al mio ritorno mi sono scoperto un cristiano migliore». Il dialogo è dialettico, quando si muove sul piano intellettuale; ma il dialogo religioso, come dialogo di vita, coinvolge la spiritualità dei dialoganti:  è più che dialogo interreligioso, è «dialogo dialogico», «dialogo intra-religioso», come si esprimeva nelle sue molteplici e suggestive innovazioni linguistiche, che potevano sconcertare lettori e uditori, ma che sono da interpretare come una versione di teologia negativa, presente nella tradizione del pensiero cristiano, e che l’autore delle Lettere da Benares aveva illustrato in un grande libro, Il silenzio di Dio. La risposta del Buddha (1970).

Una delle categorie più importanti immessa nella filosofia e teologia delle religioni da Panikkar, è quella di «esperienza cosmoteandrica» illustrata nella nuova edizione, curata da Milena Carrara Pavan, editor dell’opera omnia presso Jaca Book, La realtà cosmoteandrica. Dio, Uomo, Mondo (2004). Se il teandrismo è stata l’espressione tradizionale per esprimere l’unione dell’umano e del divino in Cristo, nell’esperienza cosmoteandrica (da nominare meglio come teo-antropo-cosmica) è l’esperienza dove si sperimenta la complessità del reale nelle sue tre dimensioni:  cosmica, umana, divina. Il cosmoteandrismo è lontano dalla Ragione dialettica, armata dalle sue categorie per dominare il reale; esso è armonia con se stessi, con il mondo e con il divino, che trascende uomo e mondo, ma che immane nell’uomo e nel mondo come Realtà delle realtà. Egli scrive a conclusione dell’opera citata:  «Una spiritualità cosmoteandrica non riduce Dio a un concetto o a un elemento in più rispetto agli elementi della realtà. Totum in quolibet, “il tutto in ogni cosa” diceva Nicola da Cusa, ma ogni cosa è cosa perché in un certo qual modo riflette il Tutto. È una spiritualità religiosa». In parole semplici, il grande studioso delle religioni avverte l’uomo secolare (ma anche l’uomo confessionalmente religioso) di tenersi «aperti al mistero» per vivere una vita compiuta, e non decurtata, di esperienza umana.

Nelle analisi delle varie tendenze di teologia delle religioni – tema che esula, ora, in questo ricordo – Panikkar è annoverato tra i rappresentanti della cosiddetta teoria pluralista delle religioni, che contrasta con la posizione cattolica della unicità e universalità della salvezza in Cristo. Ma si deve pur dire che il pluralismo di Panikkar è sempre attraversato da un tentativo di riconduzione all’armonia, e dall’esperienza esistenziale di «apertura al mistero», a cui può attingere l’uomo secolare e anche l’uomo religioso.

Il giovane indo-catalano venne ordinato sacerdote nel 1946 e ha celebrato il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale il 29 settembre 1996 nella chiesa dell’abbazia di Montserrat, dove si celebreranno i solenni funerali il prossimo 3 settembre. Nella lettera di invito agli amici (inviata anche a me), si invitava a celebrare il cinquantesimo di sacerdozio «con tutto il creato». È una ulteriore conferma della visione cosmoteandrica, che ha animato il sacerdote, il filosofo e il teologo.



© by L’Osservatore Romano, domenica 29 agosto 2010
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Forum teologico, a cura di Rosino Gibellini
Editrice Queriniana, Brescia (UE)




Raimon Panikkar
L'esperienza di Dio
(Giornale di teologia 261)
Queriniana - Brescia 1998, 20022"
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