20/03/2023
531. UN MOVIMENTO CHE RIPARTE, SICURO E SENZA TENTENNAMENTI di Andrea Grillo
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Filosofo e teologo fra i più noti in Italia, ma anche fra i più letti e stimati all’estero, Andrea Grillo ha pubblicato con Queriniana, nell’ottobre del 2019, l’innovativo manuale sull’eucaristia che impreziosisce ulteriormente la collana «Nuovo corso di teologia sistematica», diretta da Giacomo Canobbio e Angelo Maffeis. In questi giorni esce nelle librerie una nuova edizione aggiornata di quel manuale, che nel frattempo è in corso di traduzione anche per i tipi delle Edições Loyola di São Paulo (Brasile). Impresa da far tremare le vene e i polsi, confidava Grillo, questo Eucaristia presenta il sacramento dell’altare «anzitutto come una “azione rituale”: considerarlo come tale ci aiuta a leggerne la storia e a proporne una visione sintetica e sistematica». Proprio questo nuovo approccio alla teologia eucaristica non poteva che avvantaggiarsi dagli ultimi documenti emanati dal vescovo di Roma, Francesco, in materia liturgica. Ce lo spiega l’autore stresso nella Prefazione che ha steso per la seconda edizione del suo volume.

 

A distanza di soli quattro anni dalla prima uscita di questo volume (2019), una seconda edizione si è resa necessaria per aggiornare il testo con gli sviluppi che la disciplina eucaristica ha conosciuto grazie agli ultimi documenti pubblicati da papa Francesco: il motu proprio Traditionis custodes (2021) e la lettera apostolica Desiderio desideravi (2022).

Questi documenti, in effetti, contribuiscono a gettare nuova luce sull’intera storia della disciplina e della dottrina eucaristica, così come è stata configurata dalla sequenza di “azione, forma ed essenza” che si è cercato in questo testo di correlare in radice, per poter comprendere in modo pieno e fedele la teologia dell’eucaristia nel suo assetto teorico più convincente. Infatti, se l’azione rituale appare decisiva per la forma fondamentale dell’eucaristia, è chiaro che il parallelismo di forme contraddittorie, inventato a fin di bene da Summorum pontificum nel 2007, costituisse non la soluzione di un problema, ma il porsi di un più grave problema, che già nella prima edizione di questo testo aveva guadagnato una notevole attenzione. Con i due nuovi documenti magisteriali – che esplicitamente superano questa duplicità di forme parallele del medesimo rito romano e ristabiliscono che vi è una sola espressione della lex orandi della liturgia eucaristica della chiesa cattolica – viene ripreso apertamente il percorso che il Movimento liturgico e la riforma liturgica avevano intrapreso da almeno un secolo, per rispondere alla questione liturgica in modo non virtuale o mistificato. La pace liturgica e l’unità della chiesa chiedono visioni coerenti e non improvvisate.

Con questi recenti sviluppi, in parte inattesi anche se da tempo desiderati, è perciò diventato urgente provvedere al puntuale rifacimento del cap. 10, dedicato precisamente a tale problema del “parallelismo rituale”, insieme ad alcune annotazioni in altre parti del volume, al fine di aggiornare il manuale in conformità ad uno sviluppo disciplinare e pastorale, che ha risvolti dottrinali degni di attenzione. Con l’occasione si è cercato di rimediare anche ai pochi refusi della prima edizione.

Ringrazio l’Editore per la disponibilità e per la consueta cura dei dettagli.





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