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Dizionario delle teologie del Terzo Mondo
Virginia Fabella, Rasiah S. Sugirtharajah (edd.)

Dizionario delle teologie del Terzo Mondo

Prezzo di copertina: Euro 34,00 Prezzo scontato: Euro 32,30
Collana: Giornale di teologia 300
ISBN: 978-88-399-0800-1
Formato: 12,3 x 19,5 cm
Pagine: 472
Titolo originale: Dictionary of Third World Theologies
© 2004

In breve

Un'opera unica nel suo genere, realizzata integralmente dai principali teologi e teologhe del Terzo Mondo e interamente focalizzata sul Terzo Mondo.

Descrizione

Il libro è un testo unico. È unico nel senso che è probabilmente la prima volta che un dizionario è dedicato a temi legati in modo specifico al Terzo Mondo e ai suoi problemi teologici, ed è anche la prima volta che è scritto unicamente da persone di solito relegate alla periferia del mondo. Gli autori sono uomini e donne del Terzo Mondo, compresi i popoli indigeni dei vari continenti, gente di diaspora che ha trovato dimora al di fuori del proprio paese nativo, e persone emarginate che abitano il cosiddetto Primo Mondo. Il dizionario ristabilisce così, in un certo modo, l’equilibrio delle varie pubblicazioni teologiche, guardando ogni cosa attraverso il prisma delle lenti del Terzo Mondo.

«È uno dei più importanti e innovativi libri teologici del 2000» (International Bulletin of Missionary Research)

Commento

Recensioni

“È uno dei più importanti e innovativi libri teologici del 2000”. Così lo ha presentato l’Intemational Bulletin of Missionary Research, la prestigiosa rivista statunitense di teologia e pastorale di New Haven nel Connecticut quando, nel 2000, uscì per le edizioni Orbis Book di New York il Dictionary of Third World Theologies.
La traduzione italiana è appena uscita con la Queriniana nella collana Giornale di Teologia diretta dal teologo Rosino Gibellini. Pubblicandolo in Italia, la casa editrice bresciana ha voluto celebrare il traguardo del volume n. 300 della prestigiosa collana “Giornale di Teologia” con un libro destinato a lasciare il segno. Infatti il “Dizionario” è una eloquente rappresentazione del fatto che coloro che prima “subivano” l’elaborazione teologica e biblica di orientamento occidentale ed eurocentrico si trasformano in dispensatori del proprio sapere. Il passaggio, cioè, dal colonialismo europeo – quando i governatori dell’impero e i missionari cristiani producevano strumenti didattici e pedagogici per istruire i poveri nativi e acquisire il controllo sul sapere indigeno – alla riappropriazione da parte degli uomini e delle donne del Terzo Mondo della loro capacità di leggere e interpretare, attraverso il prisma delle loro culture, i segni e i destini dell’umanità e il suo incontro cruciale con la trascendenza.
Ben 107 gli autori/autrici, uomini e donne rigorosamente del Terzo Mondo, compresi i popoli indigeni dei vari continenti, spesso gente di diaspora o emarginata che vive al di fuori del proprio Paese o nel cosiddetto Primo Mondo. Le voci del “Dizionario” si riferiscono tutte ai temi più attuali che hanno a che fare con la ricerca teologica, ma la gran parte di esse espongono, in maniera schematica ed esauriente per un dizionario, le teologie più innovative che, pur provenienti da ambiti culturali remoti rispetto ai tradizionali centri accademici occidentali, mostrano titoli e qualità eccellenti per figurare autorevolmente nel panorama moderno delle teologie. Le note più significative e innovative sembrano essere da una parte la lontananza dagli schemi “romani”, e dall’altra la prossimità con culture impregnate di storia e di umanità, di speranze e di sconfitte che hanno visto uomini e donne lottare per la sopravvivenza loro e delle loro terre. Ecco alcuni esempi di “voci” coniugate con la “voce” teologia/teologie: della lotta, dell’emancipazione, decolonizzatrice, donnista, ecofemminista, cinesi, indigene, tribali ecc.
Curatori del Dizionario sono Virginia Fabella, filippina, docente all’Institut of Formation and Religious Studies di Quezon City (Filippine) e Rasiah S. Sugirtharajah, teologo dello Lanka, docente di Ermeneutica biblica all’Università di Birmingham (Gran Bretagna).
Di grande utilità, nell’appendice del volume, l’elenco delle pubblicazioni in lingua inglese sui temi delle Teologie del Terzo Mondo.

Adista 38 (27/2004) 11-12



La pubblicazione di dizionari teologici non è episodica. Diverse case editrici sono impegnate da anni anche in questo settore, che produce opere di vario spessore contenutistico, attinenti i vari ambiti del sapere teologico. La Queriniana presenta ora ai lettori un dizionario che è nuovo sia perché è «dedicato a temi legati in modo specifico al Terzo mondo» (23), sia perché gli estensori sono soltanto «uomini e donne del Terzo mondo, compresi i popoli indigeni dei vari continenti, gente di diaspora che ha trovato dimora al di fuori del proprio paese natio, e persone emarginate che abitano il cosiddetto Primo mondo». I Curatori precisano il senso dell’espressione ‘Terzo mondo’, che essi impiegano come «una opportuna metafora semantica per trasmettere una relazione» (25) che è tra disuguali – essa si dà, ad esempio, tra forti e deboli, tra chi vive al centro e chi ai margini, tra chi ha elaborato antiche e nuove forme di colonizzazione e chi le ha subite –, relazione verificabile a livello sia locale sia globale.
L’orientamento e la prospettiva non occidentale ed eurocentrica del volume determinano scelte e contenuti di un’opera ancora acerba sotto vari profili e tuttavia già contrassegnata dell’indubitabile sapore dinamico della ricerca. Come ogni progetto, anche questo presenta alcuni limiti, dei quali i Curatori stessi sono consapevoli; lacune, omissioni e la diversa lunghezza delle singole voci riflettono, a loro parere, l’importanza e la rilevanza che gli argomenti illustrati hanno per le teologie del Terzo mondo. Diverse voci sono accompagnate dal rimando ad altre contenute nella medesima opera, permettendo così una consultazione di più ampio spettro, e da una sintetica indicazione bibliografica, composta prioritariamente da scritti facilmente accessibili, i cui autori sono teologi del Terzo mondo.
Ci sembra che il dizionario raggiunga sostanzialmente l’obiettivo di far conoscere i problemi e il pluralismo variegato delle teologie del Terzo mondo. «Le voci – scrivono i Curatori – consentono ai lettori di prendere in considerazione i modi diversi nei quali si è articolato nel Terzo mondo un particolare pensiero teologico» (26), radicandolo nel proprio contesto storico, sociale e teologico.

S. Mazzolini, in La civiltà cattolica 155 (3/2004) 94



Uno strumento necessario per chi voglia orientarsi all'interno della sconcertante pluralità e ricchezza delle teologie del terzo mondo, ma anche dei molteplici problemi da esse posti come ad esempio dalla traduzione della Bibbia, dalla storia coloniale passata, dal rapporto della teologia con la cultura, dalla istituzione ecclesiale e dalle istituzioni sociali e politiche. Non ultimo vantaggio, a mio avviso, è anche una maggiore umiltà e coscienza dei propri limiti della teologia dogmatica.

G. Segalla, in Studia Patavina 56 (3/2009) p. 762