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La trasmissione della fede
Bruno Forte

La trasmissione della fede

Prezzo di copertina: Euro 18,00 Prezzo scontato: Euro 17,10
Collana: Biblioteca di teologia contemporanea 169
ISBN: 978-88-399-0469-0
Formato: 16 x 23 cm
Pagine: 256
© 2014, 20142

In breve

Il percorso del libro prende avvio dalle sorgenti della fede, approfondisce il tema della comunicazione della fede (la fede trasmessa) ed esamina poi la fede professata. Alla celebrazione che attualizza nel tempo l’opera divina della salvezza è dedicata la sezione sulla fede celebrata, mentre della fede vissuta si occupano i capitoli successivi. In un contesto pluralista quale è quello attuale è doveroso riflettere sulla fede in dialogo, non senza qualche specifico richiamo alla fede in cammino, e cioè al carattere sempre itinerante dell’atto di credere. A mo’ di approdo il libro offre infine una considerazione sul sorriso della fede.

Descrizione

Trasmettere la fede, specialmente alle nuove generazioni, appare oggi una sfida tutt’altro che facile: come se la gioia e la bellezza che il credente sperimenta nel suo lasciarsi amare da Dio venissero paradossalmente tradite da ogni parola che cerchi di esprimerle. Senza mai abbandonarsi al pessimismo, Bruno Forte tenta di individuare le modalità giuste a creare il rapporto: si concentra sui linguaggi più adatti e chiarisce quelle motivazioni di amore gratuito che possono ispirare una feconda trasmissione della fede.
«Sollecitato da questo insieme di problemi e di attese», spiega l’autore, teologo e vescovo, «ho avuto più volte occasione di riflettervi in questi anni. È così che sono nati i testi qui selezionati, raccolti per offrire una riflessione, il più possibile organica, teologicamente documentata e vicina alla vita, sulle sfide e le possibilità connesse al compito di trasmettere la fede, accolta nell’assenso libero della mente e del cuore. Il risultato è quello di una sorta di “teologia militante”, nata dal vissuto ecclesiale per dare ad esso al tempo stesso voce e alimento».
Non una teologia di scuola, dunque, ma un pensiero che nasce “sulla breccia” del vissuto ecclesiale: nasce dall’esperienza ecclesiale diretta e tende a sostenere vitalmente la trasmissione, oggi, della fede cristiana.

Recensioni

Les essais de Bruno Forte rassemblés dans cet ouvrage, La trasmissione della fede, laissent une forte impression de clarté et d’unité. Le propos, pour simple qu’il soit, mérite de retenir l’attention en raison de l’articulation ferme qui le structure : à partir de ses sources propres, la foi est transmise, confessée, célébrée, vécue, elle se vit en dialogue et en chemin. La transmission de la foi fait ainsi l’objet de vingt chapitres qui en découvrent de nombreuses facettes, abordées avec justesse. Aux sources de la foi, l’A. place une expérience de rencontre avec le Ressuscité. Il envisage la transmission de la foi comme kénose et splendeur de l’Esprit, avant de préciser la manière dont l’Église peut se comprendre sujet de cette transmission. L’éducation de la foi est décrite au cours d’un processus comportant une triple séquence où se succèdent transmission (traditio fidei), consentement (receptio fidei) et annonce (redditio fidei). Dans une étude portant sur Dei Verbum, « Foi et Parole de Dieu », l’A. souligne la redécouverte de la centralité de la Parole de Dieu pour la foi à Vatican II et examine le concept de révélation compris comme auto-communication divine. L’étude suivante, intitulée « La vérité de la foi », prend pied sur le terrain philosophique en présentant successivement la vérité comme sujet absolu chez Hegel, la vérité comme liberté chez Schelling et enfin la vérité comme Avent de l’Autre où il propose une analogie christologique de la foi. Forte souligne en outre le rôle indispensable que joue le symbole dans la régulation ecclésiale de la foi. La foi transmise et confessée est aussi une foi célébrée : l’A. étudie la dimension de solidarité sociale et d’éthique du service qui sont au coeur de la célébration de l’eucharistie (« Eucharistie et transmission de la foi »), avant de consacrer de belles pages au « Temple où la foi est célébrée et transmise ». À l’enseigne de la foi vécue, le rapport à la création, le rôle de la famille, de la femme et des jeunes sont envisagés. « La foi en dialogue » donne l’occasion à l’évêque de Chieti de se confronter au dialogue avec l’incroyant et à la place qu’il convient de réserver à la beauté, et à la musique en particulier, dans l’annonce de la foi. « La foi en chemin » engage quant à elle la question de la vie théologale et de la victoire sur la mort. Pas d’étude extensive ni d’intuitions foncièrement nouvelles, mais une vision large, équilibrée et profonde sur un thème important, au croisement de la théologie fondamentale et de la théologie pratique, qui recommande ce volume comme une présentation accessible de la foi chrétienne et des modalités de sa transmission.
In Recherches de Science Religieuse 104 (3/2016) 437-438

Il tempo del raccolto non è solo l'autunno. Anche per un teologo gli esiti del proprio pensiero non si raccolgono alla fine della vita. Gustosi frutti teologici sono presenti in questo volume, dal titolo non certo originale, sintesi dell'attività pastorale recente del vescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte. All'apparenza un tema scontato, quello della fede, ma trattato con molteplici tonalità e sapori, caratteristici proprio di una raccolta di fine stagione.

I testi selezionati non fanno parte della vasta produzione del teologo pastore (ad esempio gli otto volumi della Simbolica ecclesiale), ma sono interventi, relazioni e conferenze tenuti prevalentemente in diocesi nel 2012-2103. In essi riemergono i temi cari all'A.: la Trinità e la storia, il mistero e la chiesa, la bellezza e la teologia... L'intento della raccolta è «offrire una riflessione, il piu possibile organica, teologicamente documentata e vicina alla vita, sulle sfide e le possibilità connesse al compito di trasmettere la fede, accolta nell'assenso libero della mente e del cuore» (Introduzione).

Perché riproporre ancora una tematica variamente esplorata in ambito teologico e non solo? In una intervista apparsa su Settimana del 22 giugno 2014, Forte ribadisce che la fede «rimane parola capitale che tiene insieme "simbolicamente" la terra e il cielo, e consente al credente di dire Dio restando nel santuario dell'adorazione e di lasciarsi raggiungere e trasformare dal suo avvento al di là di ogni rinuncia a parlare di lui o a cercare il suo volto».

I venti capitoli di cui si compone il volume si aprono con la parola «sorgenti» e si chiudono con la parola «soglia». Nell'arco di questo tragitto è sottolineata l'esperienza dell'incontro che prendendo l'avvio dall'evento pasquale dà origine allo sviluppo del cristianesimo nella storia. La storia della salvezza si chiude col sorriso benedicente di Dio, con la sua misericordia eterna.

Passando in rassegna l'esperienza della fede e della sua trasmissione, il volume si sviluppa presentando le «figure» della fede ecclesiale: le sorgenti (capp. 1-5) con il pregnante riferimento alla vicenda di Elia profeta che fa da filo conduttore all'opera intera; la fede professata a partire dal rapporto con la Parola (capp. 6-8); la fede celebrata che attualizza nel tempo l'intera opera divina (capp. 9-10); la fede vissuta rivisitata negli ambiti quanto mai attuali della famiglia, del femminile, dei giovani (capp. 11 -14).

Il contesto pluralista richiede inoltre, ai credenti, un dialogo su più versanti e con più interlocutori. La seconda parte del volume sviluppa, allora, la fede in dialogo, considerando in modo particolare il rapporto con chi non crede (cap. 15) e riprendendo temi cari all'A. come la via pulchritudinis (cap. 16) e le potenzialità della musica (cap. 17), nella frequentazione di linguaggi diversi e affascinanti. Il richiamo finale si rivolge al carattere itinerante dell'atto del credere, una fede sempre in cammino nella ricerca della verità (capp. 18-19).

Chiude il percorso la suggestione del «sorriso» (cap. 20) intesa a sottolineare il valore umile e provvisorio di ogni conoscenza del mistero nel tempo e la tensione verso l'Eterno che ci viene incontro benevolmente nella economia sacramentale della chiesa. L'offerta di sfumature e colori è completata da due pennellate (Appendice), due testi di papa Francesco che entrano nel merito del discorso: l'enciclica Lumen fidei e 1'esortazione apostolica Evangelii gaudium.

Siamo di fronte a una riflessione teologica per tutti, per maturare ragioni e speranze nell'impegno della trasmissione della fede e nel discernere opportuni cammini. Lo stesso Forte la definisce una teologia «militante», nata dal vissuto ecclesiale per dare a esso voce e alimento. L'impegno alla trasmissione è responsabilità che tocca da vicino pastori e credenti. E la penna del teologo si mette felicemente a servizio della comunità ecclesiale e civile. Ci si sarebbe aspettata, tuttavia, maggiore concretezza pastorale nel tradurre operativameme i consueti apporti sistematici.


L. Tonello, in Studia Patavina 61 (2014) 3, 835-836

«Trasmettere la fede, soprattutto ai giovani, è una delle sfide più pressanti del cristianesimo contemporaneo. Mons. Forte offre un documentato contributo per affrontarla, partendo dall’opera dello Spirito Santo e dalla mediazione della Chiesa e presentando i mezzi attraverso i quali può passare l’annuncio evangelico: la carità, la parola di Dio, la liturgia, la testimonianza, il dialogo con i non credenti. Interessanti anche gli approfondimenti dedicati, per esempio, alla trasmissione della fede attraverso la musica, alle donne "protagoniste dell’annuncio", al tempio come segno e luogo in cui il credo si tramanda, al modo in cui diventare "adulti nella fede"».


Avvenire del 21 maggio 2014