>«Cos'è un matrimonio? Cos'è una famiglia?». Sono le prime domande che compaiono nel libro di Julia Knop, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di teologia cattolica dell'Università di Erfurt (Turingia). Domande che, lungi dall'essere retoriche, esprimono il cambiamento epocale che matrimonio e famiglia stanno attraversando.
L'analisi antropologica e sociologica offerta dall'autrice dimostra come si sia ormai dissolto il legame tra il modello e la realtà, tra la teologia della vita di coppia e le varie forme di famiglia oggi esistenti. Ciò comporta – secondo la nostra teologa – un lavoro di riflessione e rinnovamento della teologia del matrimonio e della famiglia, capace di cogliere le sfide attuali.
Per tale ragione, avendo come punto di riferimento le indicazioni provenienti dal magistero recente – in particolare dall'Amoris laetitia (19 marzo 2016) e dalla Veritatis gaudium (29 gennaio 2018) – la Knop elabora una proposta di teologia delle relazioni per «contribuire alla comprensione, alla traduzione e all'inculturazione della fede nel nostro tempo e nei nostri contesti», il cui compito sarebbe quello di «gettare ponti ermeneutici e contribuire al tempo stesso a un solido aggiornamento della dottrina cattolica».
In virtù di tale scopo, già a partire dalla struttura del testo, possiamo notare alcune novità rispetto alla classica impostazione di un manuale di teologia sacramentaria. Abbandonata, infatti, la consueta suddivisione in parte biblica, storica e sistematica, il volume comprende dodici capitoli, ciascuno contenente tre paragrafi, che seguono, grosso modo, questo percorso: il punto di partenza è costituito da una rassegna storicosociale sulla comprensione, la figura e la forma giuridica di «matrimonio» e «famiglia» e dal cambio di prospettiva adottato da papa Francesco in Amoris laetitia (cap. 1). Da questi punti fermi la Knop allarga immediatamente l'orizzonte con uno sguardo ecumenico sulle teologie e le liturgie del matrimonio nelle chiese ortodosse, evangeliche e veterocattoliche (cap. 2). Segue un'analisi del fondamento antropologico dell'etica sessuale cattolica, fondato sulla dualità e la complementarietà dei sessi, che consente all'autrice di affrontare anche temi spinosi -- come quello dell'omosessualità – con estrema puntualità e capacità critica (cap. 3). Viene data, quindi, parola allo sviluppo tradizionale della teologia del matrimonio, seguendo l'ordine dei tria bona di matrice agostiniana (capp. 4, 5 e 6) per poi presentare le prospettive vetero- e neotestamentarie sulla coppia e sulla famiglia (cap. 7).
Su questa base, la Knop elabora la sua proposta sistematica (cap. 8), associandola, con grande originalità, alla dimensione liturgico-rituale (cap. 9). Concludono il testo tre affondi prospettici riguardanti l'opzione dello sposarsi 'in chiesa e la possibilità di prevedere altre forme rituali, anche per le coppie omosessuali (cap. 10), le prospettive aperte da Amoris laetitia (cap. 11) e le questioni riguardanti separazione, divorzio e nuovo matrimonio (cap. 12).
L’originalità della proposta di Julia Knop si fonda, a nostro avviso, su tre importanti segni di «rottura». Anzitutto, la nostra autrice – già a partire dal titolo – ci mostra come l'interesse della teologia non può più essere solo verso la realtà del matrimonio sacramento. Il cambio d'epoca che stiamo attraversando e il rinnovamento del modo di fare teologia richiesto espressamente dai documenti di papa Francesco impongono di virare verso una riflessione che tocchi «le relazioni affettive» nel loro complesso. Nel saggio, infatti, vengono prese in considerazione anche altre questioni che, talvolta, la riflessione teologica tende a dimenticare: i single, le relazioni interrotte, i fallimenti, le coppie omosessuali, ecc. Queste realtà – sostiene l'autrice – non possono essere valutate sulla base di un giuridicismo asettico, come se fossero delle "deviazioni" rispetto a un ordine prestabilito, ma vanno accolte come forme particolari che possono realizzare la vocazione cristiana di ciascuno/a.
La seconda «rottura» riguarda il linguaggio. Oggi, il termine «famiglia» non designa più soltanto un uomo e una donna con dei figli, ma essa «può essere compresa a partire dalla genitorialità fisica o sociale o, in senso ancora più ampio, a partire dalla solidarietà cosciente di una comunità che unisce più generazioni». Questo pluralismo di significati non può lasciare immobile la riflessione ecclesiale. «Una teologia adeguata al nostro tempo non può esimersi dall'affrontare anche questo evidente baratro tra l'etica sessuale e la teologia del matrimonio proposta dal magistero, da una parte, e la vita vissuta e responsabile della (maggior parte) dei fedeli dall'altra, e analizzare le tensioni che ne derivano».
Infine, un'ultima «rottura» riguarda l'inserimento della questione omosessuale nell'ambito di un trattato di teologia dogmatica su matrimonio, vita di coppia e famiglia. L’autrice è consapevole che la teologia cattolica del matrimonio si fonda sul presupposto essenziale della dualità-uguaglianza-complementarietà del maschile e del femminile (cf. Gen 1-2). Tuttavia, ella sostiene, proprio queste premesse sono state alla base di una lunga e «nefasta» tradizione di superiorità dell'uomo sulla donna e di «eteronormatività» che, oggi, necessitano di un'urgente ricomprensione teologica ed etica.
Il saggio di Julia Knop, innovativo, agile e vivace, rappresenta, pertanto, un modo nuovo di fare teologia: «dal basso», in dialogo con altre scienze, finalizzato all'accoglienza e all'integrazione di tutti/e nella comunità cristiana. Una teologia «in cammino», potremmo dire. Un cammino di vicinanza e prossimità a single, coppie, famiglie per far sperimentare loro la vicinanza, l'accompagnamento e la tenerezza di Dio.
R. Massaro, in
CredereOggi 259 (1/2024), 179-182